martedì 6 giugno 2006

Vecchie e nuove vittime di guerra

Ieri sera la guerra in Iraq ha fatto un'altra vittima, si chiamava Alessandro Pibiri aveva solo 25 anni ma aveva già deciso di rischiare la vita per aiutare altre persone. Sapeva i rischi del mestiere che aveva scelto, mi auguro che non si fosse fatto fregare da quelli che si ostinano a dire che è una missione di pace.
Subito sono partiti messaggi dai vari esponenti di partito, le classiche frasi fatti da coloro che si sono lanciati in questa guerra al grido di "Armiamoci e partite".
Pibiri è un'altro nome che si aggiunge alla tropo lunga lista dei deceduti in questa guerra e finirà per essere dimenticato come lo sono stati i caduti della guerra in Afghanistan o nei balcani.
In una giornata in cui non si parlerà d'altro dell'attenatato agli italiani mi voglio ricollegare al post fatto da Beppe Grillo in cui si parla dei morti e di quelli che moriranno a causa della contaminazione con l'uranio 238 nella guerra nei balcani, cadaveri tali e futuri di cui nessuno parla perchè scomodi e ormai non fanno più notizia. Qui di seguito il post preso dal blog di Beppe Grillo.


Un militare mi ha spiegato alcune cose sulla nostra guerra nei Balcani. Mi ha chiesto di promuovere il suo libro il cui ricavato sarà devoluto alle famiglie dei 41 italiani morti e dei 300 malati a causa dell’uranio 238 utilizzato in Bosnia e Kossovo. Ragazzi e famiglie a cui non si interessa nessuno.
Così come a nessuno sembra interessare che l’utilizzo di uranio impoverito nelle armi da guerra contamini e uccida civili e militari. Qualche politico ha fatto carriera con la guerra nel Kossovo. Altri italiani, più semplicemente, sono morti e stanno ancora morendo.

“Caro Beppe,
come d’accordo t’invio la copertina del libro e la scheda da compilare ed inviare all’indirizzo osservatoriomilitare@libero.it per ricevere il libro.
L’incasso è ovviamente devoluto alle famiglie dei militari morti e di quelli malati che non hanno la possibilità di curarsi.
Le famiglie di questi ragazzi deceduti vivono ma sono morte dentro, i figli, i mariti o padri vengono uccisi due volte: dall’ipocrisia prima e dall’indifferenza poi.
Ho creduto nel mio lavoro e dire che i miei amici morivano per colpa di qualche incosciente, credevo fosse un valore morale.
Purtroppo non è così, ho pagato sulla mia pelle la verità che non ho alcuna intenzione di tacere, e non perché se cala il silenzio sulla vicenda sarò finito anch’io, ma solo perché i drammi di questi ragazzi devono essere noti a tutti, dietro quei doppio petti eleganti che tanto vantano il sacrificio dei nostri ragazzi in giro per il mondo, vi è l’ipocrisia di uomini che non riescono più a fare i conti con la loro coscienza.
Non voglio parlare di me, la storia di questi ragazzi è più importante e chi leggerà il libro capirà e forse, il “Grillo” riuscirà a scuotere le nostre coscienza ancora una volta.
Grazie per quello che fai!” Domenico Leggiero.

Johnny "non si scherza con le vite altrui" Manent

1 commento:

Compagno di pranzi e cene ha detto...

Domani sera al teatro carcano c'è grillo e altri censurati della tv gratis