mercoledì 12 luglio 2006

Open source nella pubblica amministrazione

Sono un forte sostenitore del software libero, se compro qualcosa mi piace che quella cosa diventi mia a tutti gli effetti e se mi va di modificarla lo posso fare. Con i software proprietari questo non è possibile eppure si pagano care le licenze per poterli utilizzare.
Tra i più famosi software proprietari ricordo la suite per l'ufficio Office e tutti i prodotti Micro$oft. Se compriamo un computer con del software preinstallato saremo carichi di programmi proprietari e li terremo perchè non c'è un adeguata informazione sulle valide alternative open source.
Questo ragionamento lo posso capire se riguarda una ditta ma non se si parla di Pubblica Amministrazione dove i soldi spesi sono anche i miei.

Nell'anno 2004 sono stati spesi in software applicativo 483.801 Milioni di Euro, che si vanno a sommare ai 438.728 Milioni di Euro destinati ad hardware e software di base. Questi dati includono solo una minima parte delle risorse destinate a questo scopo perché riguardano solo le spese delle amministrazioni centrali.
Il comune di Milano spende circa 300.000 Euro ogni anno in licenze Micro$oft.

Tutti questi soldi sono nostri, in questo periodo il governo sta cercando la soluzione adatta per ridurre il deficit del settore pubblico. Prima di effettuare tagli alle assunzioni, alla sanità, all'istruzione e alla ricerca spero che questo governo sappia effettuare i tagli nelle spese inutili quali sono le licenze per i software proprietari.

In rete c'è una raccolta firme con lo scopo di far notare al governo quanti soldi vengono buttati via inutilmente, al momento in cui scrivo le firme sono più di 1875.
Io l'ho sottoscritta, spero lo facciate anche voi.

Johnny "linux inside" Manent

1 commento:

Compagno di pranzi e cene ha detto...

Andrò a firmare...