venerdì 3 febbraio 2006

La rete delle libertà

Internet è sempre la terra promessa per chi vuole sentirsi libero di dire quello che vuole, cosa che nel 2006 dovrebbe sembrare scontata ed invece non lo è se si pensa che per alcune vignette satiriche alcune persone sono state minacciate di morte.
Il blog è, a mio parere, il più grande strumento per esprimere la propria libertà di espressione e in un mondo in cui puoi dire quello che vuoi basta che non mi di fastidio non sempre il blogger è ben visto. Ne sanno qualcosa i blogger del Medio Oriente o cinesi, specialmente quelli che dovranno passare molti anni in prigione solo perchè hanno detto quello che pensavano e il loro pensiero è diverso da quello di chi è al potere.
Che in Cina la libertà di un cittadino sia alquanto scarsa è una cosa di dominio pubblico, quello che si sa di meno è che il governo cinese la censura se la compra. Internet collega il mondo e per chi volesse evitare la censura basterebbe poco aggirare i filtri nazionali, per questo motivo il governo cinese ha stretto accordi con le più grandi aziende del settore quali Microsoft, Yahoo!, Cisco e Google. Il mercato cinese è uno dei più grossi al mondo e pur di farne parte le grandi compagnia non disdegnano di camminare sopra gli utenti, infatti per poter entrare nel mercato cinese queste società hanno dovuto stringere degli accordi con il governo cinese e mettere dei filtri in modo che la rete fornisse solo informazioni che compiacciano il governo.
In Cina la situazione è quella che è, sono distanti anni luce da noi, qui da noi la civiltà si è evoluta, possiamo dire ciò che vogliamo. O almeno così si crede.
Non tutti sanno che la censura on line c'è anche qui in Italia, se un sito viene ritenuto "pericoloso" il suo IP viene bannato e per gli utenti italiani non è più visibile. Una cosa positiva se si considerano i siti pedopornografici ma è altrettanto condivisibile se vengono bannati indirizzi IP di siti che intralciano gli interessi di pochi o di uno solo come nel caso delle partite di SKY? Non era forse meglio contattare il gestore del sito e comportarsi di conseguenza? Il problema principale per la censura di questo tipo(qui in Italia) è che non esiste un registro pubblico di siti che vengono bannati, una spiegazione sui parametri con cui un sito viene giudicato bannabile o meno. Per quanto si conosce qualsiasi sito potrebbe essere reso invisibile senza che nessuno sappia niente.

Questa è libertà?

Johnny "uncensured" Manent

3 commenti:

yap ha detto...

tante volte si crede o si danno x scontato certe cose tralasciando il fatto che ultimamente il "potere" ci marcia sopra quanto vuole sopra qualsiasi cosa...

io ho chiuso il mio blog (ma x scelta mia) e ne ho aperto uno in cui parlerò solo di cucina, solo di quello, al max qualcosina di design e basta...nemmeno di programmazione o altro...bhe certo se mi si chiede qualcosina rispondo volentieri...

cmq questo post mi ha dato molto da pensare... (che saggiamente terrò x me...); ah il libro che sto leggendo viaggia a rulez appena lo finisco se vuoi... te lo presto

Johnny ha detto...

A dir la verità non ho scritto tutto quello che pensavo, il post sarebbe diventato troppo lungo...

il libro lo leggo volentieri...

Compagno di pranzi e cene ha detto...

No non è libertà...ma ci si deve convivre, sarà sempre così.