giovedì 23 marzo 2006

Che sia la volta buona?

L'Eta ha annunciato che alla mezzanotte di domani inizierà la tregua permanente. L'Eta afferma di voler risolvere la situazione basca per vie pacifiche e chiede a Spagna e Francia di rispondere alla tregua "lasciando da parte la repressione e mostrando la volontà di una soluzione negoziata del conflitto". L'Eta precisa anche che, nonostante il "cessate il fuoco", non rinuncia ai "diritti di Euskal Herria", la patria basca.

Per quanto sia positiva la cosa bisogna dire che va presa, usando le parole di Zapatero, con "cautela e prudenza". Non è infatti la prima tregua annunciata dall'Eta e, nonostante l'invito a essere prudenti del premier spagnolo, si spera sia una tregua definitiva e che già le prime trattative portino allo scioglimento dei gruppi armati.

La prima tregua risale al 1988, in gennaio l'Eta propone una tregua di 60 giorni al governo per esaminare la possibilità di chiudere il conflitto politicamente ma le trattative non si concludono.
Dodici mesi dopo viene annunciata una tregua di due settimane durante le quali iniziano le trattative con il governo di Gonzalez, la tregua verrà prolungata fino all'aprile del 1990 senza però ottenere risultati.

Nel settembre del '98 viene annunciata una tregua indefinita e senza condizioni in coincidenza con il Patto di Estella. Questa tregua(definita "tregua trappola" dal governo Aznar) durerà per oltre 14 mesi, fino al novembre del 1999 quando l'Eta comunica che le azioni dei suoi gruppi armati sarebbero tornati in azione nel mese di dicembre perchè i partiti nazionalisti avevano tradito la causa del popolo basco.

L'ultimo "cessate il fuoco" risale al 2004 e, a differenza delle altre tregue, rigurda la sola zona della Catalogna. Questa tregua è spinta dal 'desiderio di rendere più stretti i rapporti fra i popoli basco e catalano, secondo i principi di rispetto, non ingerenza e solidarietà'.

Johnny "con le buone si ottiene tutto" Manent

1 commento:

Compagno di pranzi e cene ha detto...

Sarebbe un ulteriore clamoroso successo di Zapatero